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East is east

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 East is east Trama : Siamo in Inghilterra negli anni '70. In un piccolo borgo settentrionale vive la famiglia Khan, padre pakistano, madre inglese, sette figli "inglesi", che il padre, invece, vorrebbe far divenire a tutti gli effetti pakistani, imponendo loro i costumi del suo paese d'origine; combattendo, ovviamente i contrasti dei ragazzi che non ne vogliono sapere assolutamente di frequentare la moschea, soggiacere a matrimoni combinati, a vestite abiti pakistani, difesi solo dalla madre, rigorosamente inglese, che si trova nella posizione difficile di cuscinetto fra il marito e i figli. Opinione personale : Nel film si alternano momenti comici e tratti drammatici che, comunque, dovrebbero far riflettere sui pregiudizi sulle diversita' e sull'integrazione,sulla difficolta’ di comunicazione, delle violenze esercitate in  famiglia, di cui si sente tanto parlare. Il protagonista Om Puri ricopre benissimo il ruolo del padre a tratti buono a tratti crudele, ri

I due principali gruppi sociali

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 I due principali gruppi sociali Gli stili educativi Gli stili educativi sono i modi diversi che adottano le famiglie per educare i figli. Esistono quattro tipi di stili educativi e ognuno di esso incide sul carattere dei figli. •  Lo stile autoritario, è rappresentato da genitori che esigono obbiedenza e sottomissione da parte dei figli senza cercare il dialogo. Vogliono che il figlio sia perfetto o semplicemente essere dominatori, punitivi e freddi. Nel primo caso generano al figlio ansia di prestazione e bassa autostima, invece nel secondo caso paura, debolezza e la ricerca di approvazione. • Lo stile permessivo, evita i divieti, non assegna regole e accetta gli impulsi e i desideri. I genitori pensano di proteggere i figli dalle difficoltà e i dispiaceri, mentre non danno nessuno riferimento e producono nei figli disorientamento e insoddisfazione. Il soggetto genera un sentimento di debolezza, insicurezza, superficialità e onnipotenza interiore.  • Poi il terzo stile definito incoe

Noi e gli altri 2

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 Noi e gli altri 2 L’amicizia l’amicizia è un libro scritto da Francesco Alberoni nel 1986, parla del fatto che nel mondo contemporaneo non esiste più l’amicizia perché siamo tutti presi dal mercato e dall’utile economico, la politica della competizione per il potere e abbiamo poco spazio per dedicarsi a rapporti personali sinceri. Quando qualcuno si trasferisce di solito perde anche i suoi vecchi amici, promettendosi di rivedersi ma non succede mai. In italia l’amicizia è diventata un mezzo di raccomandazione ad esempio per avere una casa in affitto o un lavoro, ci affidiamo a delle amicizie raccomandate che ormai sono fondamentali. Secondo alcuni l’amicizia negli anni perde importanza, altri invece pensano che l’amicizia possa sopravvivere ma con intimità e senza alcuna contaminazione con gli affari.  ci sono vari significati di amicizia tra cui: IL PRIMO : i conoscenti. Sono persone di cui sappiamo i problemi, che cosa pensano, ci rivolgiamo a loro per aiuto e li aiutiamo volentieri

Invecchiamento

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  Invecchiamento   Cos’è l’invecchiamento   È l’ultima fase della vita di una persona. Il fisico è più lento, si è più stanchi, meno resistenti. Le cellule si riproducono esattamente uguali a quelle prima, quindi si invecchia perché le cellule morte si riproducono. Era cronologica= dalla nascita fini alla morte  Età affettiva= condizione psicologica di una persona  Era percepito= quelle che una persona di sente  Eta sociale= quella che gli altri  ci attribuiscono  Crisi di mezza età Pensieri, sconfitte , vittorie, senso di limitatezza La percezione sociale dell’anzianità   L’invecchiamento sociale è determinato dai nuovi ruoli dovuti alla cessazione dell’attività lavorativa è un invecchiamento psicologico. Stereotipi sull’anzianità A ogni età corrisponde un modo di essere trattati, rispettati e considerati dal resto della società. In una società che dà troppa importanza alla produttività e all’aspetto fisico, si verificano di frequente casi di discriminazione basati sull’età. Rischi de

Noi e gli altri

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  Noi e gli altri Il mobbing   Il mobbing indica un fenomeno di bullismo tra adulti nel mondo del lavoro. Una persona diventa la vittima di uno o più colleghi e per ogni minimo pretesto viene sfruttata per rimproverarla e isolarla. A differenza del bullismo tra giovani, la violenza nel mobbing  è spesso sottile; la vittima viene di solito perchè è più indifesa o perchè è nuova nel gruppo di lavoro. Per esempio trasformando la vittima in “caso problematico” considerandola una persona associale è incapace di integrarsi  Le conseguenze possono essere gravi determinando assenza o addirittura allontanamento definitivo dal lavoro fino a casi estremi di suicidio . Le molestie morali Le molestie morali sono l’insieme di atteggiamenti che intercorrono tra due individui e che causano un danno psicologico profondo a uno dei soggetti implicati nella relazione.  La famiglia  e il luogo di lavoro sono i principali spazi relazionali in cui avviene questo tipo di violenza. In questo genere di rel

Tu e gli altri: un gruppo

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 Gruppi e stereotipi Una delle caratteristiche di un gruppo è la coesione, ovvero la tendenza a mantenere intatta la struttura. Questa può avere una ricaduta positiva portando un senso di benessere e serenità, ma anche una ricaduta negativa favorendo la chiusura e la nascita di pregiudizi condivisi. Dimensione e figure dei gruppi I gruppi si dividono innanzitutto in due grandi gruppi: il piccolo gruppo , formato da un gruppo limitato di individui tra tre e dieci, in relazione diretta e più "intima". il grande gruppo è costituito da un numero maggiore di individui che interagiscono tra loro in maniera meno confidenziale.                                                                                                      Entrando più nel dettaglio li dividiamo in: la diade ( coppia) si presenta come un gruppo molto fragile ma in grado di fornire un appagamento superiore. la triade (tre persone) si caratterizza per l'instabilità , poichè due membri potrebbero escludere i

The experiment

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 The Experiment The Experiment - Cercasi cavie umane è un film del 2001 diretto da Oliver Hirschbiegel, tratto dal romanzo Black Box di Mario Giordano, basato a sua volta sugli eventi pertinenti l'esperimento carcerario di Stanford, condotto nel 1971 dallo psicologo statunitense Philip Zimbardo. Il tassista ed ex reporter Tarek Fahd legge su un giornale la pubblicità di un esperimento organizzato da una squadra di psicologi, nel quale per due settimane dei volontari, in cambio di una somma di soldi, dovranno impersonare guardie e detenuti in una finta prigione. Pensando di poterne ricavare un buono scoop, va a parlarne al suo ex caporedattore. Si procura anche degli occhiali che possono inviare video ad un videoregistratore portatile camuffato da walkman.  Ma il primo avvertimento che viene dato ai volontari è che coloro che verranno selezionati per impersonare dodici detenuti dovranno rinunciare a gran parte della loro privacy e dei loro diritti civili. In compenso è espressamente